Storia del Palazzo

L’antica via del Giglio in cui è situato, le cui origini risalgono almeno al XIV secolo, metteva in comunicazione due importanti realtà religiose della città come la basilica di San Lorenzo e il convento domenicano di Santa Maria delle Vigne (poi Santa Maria Novella). La strada seguiva un tratto del tracciato delle mura cittadine realizzato dalla Repubblica Fiorentina tra il 1173 ed il 1176.

Un circuito di mura, il quinto in ordine di tempo, che ebbe vita breve.

Infatti l’esplosione demografica della Firenze dell’epoca – i cronisti trecenteschi attribuiscono alla Firenze di allora la cifra di 100.000-120.000 abitanti – impegnò la Repubblica, poco più di un secolo dopo (1286), a deliberare un nuovo grande cerchio di mura che veniva a racchiudere un territorio di circa 520 ettari.

Palazzo Coppini si pone tra gli edifici fiorentini di particolare interesse, dato che nell’insieme dei suoi elementi strutturali e di arredo è possibile individuare alcuni periodi fondamentali della città racchiusa dal tracciato delle mura arnolfiane. Il primo è relativo a quanto resta dell’originario fabbricato medievale, individuabile nel troncone di una di quelle torri cittadine «scapezzate» nel 1250 per un decreto del governo del Primo Popolo, e quindi inglobate in residenze signorili. Il secondo è rappresentato da una fase di ampliamento planimetrico e strutturale risalente ad epoca cinquecentesca, e tra gli elementi di spicco menzioniamo una bellissima scala elicoidale in pietra e un’elegante fontana collocata in una nicchia e sovrastata da un mascherone tipico del grottesco manierista. Il terzo periodo, ottocentesco, è caratterizzato soprattutto da un accrescimento dei suoi volumi, che si inserisce nella ristrutturazione pressoché totale della zona più antica padronale, e rispecchia nei rifacimenti in stile, il gusto neogotico e neorinascimentale tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. 1

Il Palazzo oggi

Questo palazzo intessuto con la trama della storia urbana di Firenze è stato aperto a pubblica utilità. Completamente ristrutturato e dotato di sette sale per riunioni e convegni, oltre a spazi espositivi e di accoglienza che possono ospitare fino a 150 persone: un’iniziativa che è frutto della ultraventennale esperienza della Fondazione in incontri internazionali e interdisciplinari a favore del dialogo fra civiltà.

La struttura ospita numerose testimonianze culturali: libri, per oltre 6.000 volumi scritti in 12 alfabeti e molteplici lingue, e manufatti, donati dai numerosi partner della Fondazione in tutto il mondo.

Ogni sala è dedicata alla memoria di uno degli esperti che ad oggi hanno contribuito in maniera significativa a far crescere l’attività della Fondazione e le sue relazioni nel mondo.

Nel 2006 la Fondazione Romualdo Del Bianco® – Life Beyond Tourism® aveva già favorito la destinazione a uso pubblico del vasto e articolato spazio nel quale è stato realizzato, in vista della Cupola del Brunelleschi, l’Auditorium al Duomo che promuove e accoglie convegni, mostre, spettacoli cui ha finora contribuito la rete internazionale della Fondazione con oltre 500 istituzioni in 83 Paesi nei cinque continenti.

Nel 2013 la stessa Fondazione favorisce l’estensione di questo spazio per la città di Firenze, con l’utilizzo anche del Palazzo Coppini, dove a tale scopo sono stati interrotti i lavori già avviati per la sua destinazione alberghiera, per farne invece la sede del Centro studi e incontri internazionali.

Un Centro dove la Fondazione conduce i propri studi e le proprie ricerche per contribuire da e con Firenze al dialogo fra culture attraverso la fruizione del patrimonio culturale e naturale: a questo scopo Istituzioni, organizzazioni, associazioni, imprese possono disporre di Palazzo Coppini, delle sue sale e delle attrezzature esistenti per le loro iniziative.

Nel 2017 Palazzo Coppini ha preso la denominazione di Museo Fondazione Del Bianco.

In occasione dell’inaugurazione del Museo si è tenuta la cerimonia di intitolazione della prima e della seconda scala ai fiorentini Carla Guiducci Bonanni (in occasione del 20° anniversario del primo incontro con la Fondazione, quando era assessore all’educazione nel Comune di Firenze) e Gianfranco Catarzi e apposte targhe commemorative ad alcune altre personalità che hanno contribuito significantemente alla internazionalizzazione della rete della Fondazione Romualdo Del Bianco®.