Le Collezioni – Le Maschere

Si dice che per un attore di Teatro Nō, indossare una maschera antica eseguita da un grande maestro e portata prima di lui da altri famosi attori del Periodo di Edo (1603-1868), sia una esperienza magica che sfocia quasi nel misticismo. L’attore si trasforma eseguendo la sua parte: lui diventa parte della maschera, e la maschera entra in lui, guidandolo nei movimenti e nella parte che in quel momento ricopre.

Il teatro Nō nasce in Giappone intorno al XIV secolo come forma di teatro esclusivamente rivolto alla classe militare dei Samurai e alla nobiltà. Nō significa “abilità” e viene tutt’ora recitato da attori professionisti che dedicano tutta la loro vita a perfezionare i loro repertori.

Omofono, eseguito con movimenti molto misurati e molto lenti, ma con improvvise accelerazioni, il Nō è caratterizzato da costumi di estrema bellezza e ricchezza e per il fatto che gli attori recitano sempre con il volto coperto da una maschera, munita di espressioni solo apparentemente fisse, che in realtà mutano drammaticamente con l’inclinazione del volto che l’attore dà a seconda dei movimenti.

La maschera vuole rappresentare vari tipi di carattere legato alle emotività, età, ed espressioni sia di uomini, donne e spiriti maligni e benevoli.
Nel Nō i ruoli sono fissi: sul palco compaiono due tipi principali di attori: shite, waki; altri due gruppi di attori e partecipanti: i koken, quelli che recitano ruoli comprimari, solitamente due-tre attori; gli appartenenti al jiutai, cioè il coro, dai sei agli otto membri; i kyogen, una sorta di intermezzo “leggero”, interludi, che si eseguono tra le principali rappresentazioni; ed infine gli hayashi, cioè i musici a cui è dato il ruolo fondamentale per dare i tempi e suonare i quattro strumenti: a fiato (fue, flauto) e a percussione (ōtsuzumi, kotsuzumi, grandi e piccoli tamburi).

Solitamente le rappresentazioni, più di 250 nel repertorio, possono durare dai 60 minuti fino ai 120 minuti, e si possono raggruppare, in base al tema principale, in cinque categorie differenti:

1ª Categoria: Rappresentazioni sulle divinità.

2ª Categoria: Rappresentazioni sui guerrieri.

3ª Categoria: Rappresentazioni sulle donne.

4ª Categoria: Rappresentazioni varie.

5ª Categoria: Rappresentazioni sui demoni.

Il più grande attore, drammaturgo e studioso del Nō fu Motokiyo Zeami (1363-1443).
Durante il Periodo dei Samurai, seguire una rappresentazione Nō era motivo di grande onore e rispetto; quasi una sorta di cerimonia ufficiale, la compostezza degli spettatori, denotava il grado della loro educazione; non di rado grandi generali del periodo Azuchi- Momoyama ( 1568-1603) si dilettavano a recitare parti di particolari drammi.

Le maschere sono fatte a mano, in legno di cipresso generalmente, e finemente intagliate e laccate; le più famose sono firmate e datate, recanti scritte e sigilli incisi sul retro che ne indicano il periodo e l’autore. 

Volti maschili dai tratti marcati, volti femminili, e volti di demoni sono rappresentati con estrema accuratezza; Il Museo della Fondazione Del Bianco conserva diverse esempi di maschere del famoso maestro contemporaneo di Kyōto.